CALEIDOSCOPIO

Il valore della resilienza

Il valore della resilienza

Anche questa settimana ho avuto la fortuna di incontrare e conoscere delle persone meravigliose, tuttavia sono rimasta particolarmente colpita da un imprenditore e dalla sua storia.

Durante il nostro primo appuntamento mi sono trovata a chiedergli che cosa l'abbia portato ad occupare una carica così importante per la vita della sua azienda e quale fosse il valore o l'ingrediente magico che da anni gli permette di condurre con profitto la sua organizzazione.

La risposta è stata impattante nella sua semplicità.

Guardandomi negli occhi e sorridendo ha replicato alla mia domanda nel seguente modo: "semplicemente la mia resilienza!... sì, ha capito bene, la resilienza è il valore che mi permette di fare azienda da più di 30 anni."

Non ho potuto fare a meno di emozionarmi di fronte ad una risposta così pulita e profonda.

La mia mente è andata alla copertina rosa con la scritta verde del testo sul quale all'università ho studiato per preparare l'esame di psicologia generale, a quel capitolo che tanto mi aveva entusiasmato e che parlava della resilienza.

Che cos'è la resilienza, questo valore a volte dimenticato, ma che è capace di portare al successo?

Il concetto di resilienza è così importante da comparire in diverse discipline: dalla filosofia alla psicologia, dallo sport all'ingegneria, passando per le leggi della meccanica.

Se nella tecnologia metallurgica la resilienza è la capacità di un metallo di resistere alle forze che vi vengono applicate senza subire variazioni di forma (quindi il contrario di resilienza diventa la fragilità), in psicologia la persona resiliente rappresenta l'esatto contrario della persona vulnerabile.

Possiamo definire quindi questo valore come la capacità di autoripararsi dopo un danno, di far fronte, resistere, ma anche costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante situazioni difficili che fanno pensare ad un esito negativo.

In termini filosofici Nietzsche direbbe "ciò che non uccide, rende più forte".

La persona resiliente è capace di affrontare le difficoltà vivendole come opportunità, come sfide dalle quali non ci si può esimere al fine di raggiungere un equilibrio più funzionale, per ottenere il quale è disposta a riorganizzare le proprie risorse interne e ad imparare a dominare quelle esterne.

La resilienza diventa quindi un valore imprescindibile per il leader e per l'azienda, poiché, se utilizziamo la metafora del metallo che resiste alle forze, anche l'azienda ogni giorno è chiamata a resistere alle sollecitazioni di forze esterne (mercato, banche, competitors, etc....) e di forze interne (nuovi asset societari, personale, nuovi prodotti, etc...).

La resilienza, vissuta come flessibilità e non come vulnerabilità, permette all'azienda di autoripararsi e riorganizzarsi in maniera automatica senza snaturarsi, bensì evolvendo grazie alla propria capacità adattiva.

Essere organismi resilienti (le persone e le aziende sono organismi), non significa però essere dotati soltanto di capacità reattiva nei confronti degli eventi esterni, bensì essere dotati soprattutto di capacità proattiva, che si concretizza nel prevedere i colpi e i cambiamenti del mercato e nel creare un ambiente favorevole alla crescita.

Quali sono i fattori che portano a sviluppare un atteggiamento resiliente nelle persone?

Ci sono 5 fattori che influenzano lo sviluppo di questo valore:

  1. Ottimismo, ossia la capacità di proiettarsi in maniera positiva verso il futuro e "passare attraverso l'esperienza" vivendo le difficoltà come banco di prova;
  2. Autostima, avere una forte consapevolezza del proprio valore e dei propri limiti per lavorarci;
  3. Robustezza psicologica (hardiness), scomponibile in 3 sotto - fattori: sfida, controllo e impegno. La persona resiliente ha la capacità di darsi obiettivi sfidanti, determinarne il controllo inteso come volontà di trovare i parametri per raggiungerli e vive l'impegno, ossia il lavoro duro, finalizzato al raggiungimento del risultato;
  4. Emozioni positive, intesa come capacità di focalizzarsi su ciò che si possiede per potenziare le qualità che portano all'eccellenza, e non su quello che manca;
  5. Supporto sociale, capacità di creare partnership, non isolarsi mai nei momenti di difficoltà, creare un ambiente favorevole allo scambio e soprattutto la capacità di chiedere aiuto.

E' quindi necessario concepire la resilienza come una funzione psichica che si modifica nel tempo in rapporto all'esperienza, ai vissuti e soprattutto al modificarsi dei meccanismi mentali che la sottendono. La resilienza non è un valore che è presente o assente in un individuo; essa presuppone comportamenti, pensieri ed azioni che possono essere appresi da chiunque.

Avere un alto livello di resilienza non significa essere infallibili ma disposti al cambiamento quando necessario; significa essere disposti a pensare di poter sbagliare, ma anche correggere la rotta.

Facendo un parallelismo tra leader e azienda, quali sono quindi le caratteristiche dell'azienda resiliente?

  1. Forte strategia e capacità prospettica;
  2. Costante capacità di analisi delle proprie eccellenze e dei margini di miglioramento interni;
  3. Capacità di controllo interno ed esterno attraverso una forte disciplina al metodo;
  4. Forte empatia di mercato;
  5. Capacità di creare partnership.

Conosci te stesso!

Chiara Pulzato

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